Aprile 27, 2024

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Non solo WhatsApp: ecco le chat alternative che stanno cambiando la messaggistica

Creata nel 2009, WhatsApp è senza ombra di dubbio l’app di messaggistica più utilizzata al mondo, tanto da aver spinto il colosso Facebook (oggi Meta) a investire per l’acquisizione del brand nel 2014. Facile da utilizzare e sempre più ricca di funzioni, in realtà WhatsApp non è l’unica opzione disponibile sul mercato e, anzi, col tempo comincia a soffrire la presenza di concorrenti in grado di garantire maggiore sicurezza e sistemi più efficaci di scambio e condivisione dei file. Vediamo allora quali sono le principali alternative all’app di casa Meta.

L’impatto delle app di messaggistica sulla società

Le app di messaggistica hanno cambiato radicalmente il nostro modo di comunicare, rendendo molto più veloci gli scambi e ampliando le opportunità normalmente offerte dagli SMS e dalle e-mail. A differenza dei messaggi di testo a pagamento, per esempio, le applicazioni mobili di questo tipo sono generalmente gratuite e permettono di inviare non solo testo (senza limiti di lunghezza) ma anche foto, video, audio e file di ogni genere, permettendo una condivisione rapida dei vari contenuti. Rispetto alle e-mail, invece, le app di messaggistica si lasciano apprezzare per la maggiore rapidità di invio e ricezione dei messaggi, che permettono in genere una comunicazione in tempo reale.

Questa tipologia di applicazioni per dispositivi mobili, dunque, è stata accolta come una vera e propria rivoluzione per gli utenti, l’ennesima in campo digitale se si considerano le tante novità che hanno riguardato il web in questi anni, dalla nascita di piattaforme di streaming audio e video alla creazione di casino digitali in cui trovano spazio slot machine come la nuova Gonzo’s Quest caratterizzate da sistemi di gioco sempre più efficaci e da grafiche accattivanti.

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In questo contesto si muovono però non solo i grandi colossi, come appunto WhatsApp, ma anche tante altre realtà che riescono a offrire soluzioni talvolta anche più interessanti nonostante un mercato al momento più ristretto.

Telegram

Di Telegram se ne sente parlare sempre più spesso e non è difficile ipotizzare per questo brand un’entusiasmante crescita nei prossimi anni. Il merito del successo di questa app sta in diversi aspetti: in primis, gli utenti percepiscono Telegram come un software più sicuro rispetto ai concorrenti per via dell’utilizzo di due diversi tipi di crittografia per chat pubbliche e segrete; in secondo luogo, Telegram si basa sul cloud e ciò permette agli utenti di inviare e ricevere file illimitatamente senza sottrarre spazio al dispositivo.

Signal

Il tema della sicurezza è ciò su cui fa leva anche Signal, altra app di messaggistica sviluppata da Open Whisper System, società che fornisce la base software per la crittografia end-to-end anche ad altre società. L’utilizzo di questo sistema di crittografia sia nelle chat private che di gruppo permette a Signal di porsi come una delle migliori soluzioni per chi cerca un’opzione per scambiare messaggi senza alcun rischio per la sicurezza dei propri dati. Proprio per questo motivo, Signal non presenta neppure funzioni di backup ma solo la possibilità di esportare singole chat su Android.

Spike

Spike nasce come app per trasformare la normale casella di posta elettronica in una piattaforma di dialogo, in cui cioè elementi come oggetto e firma tipici delle e-mail vengono trascurati per favorire una comunicazione più rapida e veloce. Proprio per questa sua natura, Spike prevede una registrazione non tramite numero di telefono ma utilizzando il proprio indirizzo mail, al termine della quale sarà possibile sia scambiare messaggi privati che creare chat di gruppo con più persone. Eccellente anche il sistema di crittografia utilizzato, AES-256, che criptando ogni messaggio con una chiave univoca garantisce altissimi standard di protezione dei dati.

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Viber

Lanciato nel 2010 e acquistato nel 2014 da Rakuten, Viber presenta molte similitudini con WhatsApp, dal momento che oltre alla messaggistica in senso stretto offre anche la possibilità di effettuare chiamate e videochiamate, anche con gruppi molto estesi di persone (fino a 250). Come visto anche per gli altri concorrenti di WhatsApp, anche Viber ha puntato fortemente sul discorso sicurezza per differenziarsi dal maggiore operatore del settore, introducendo la possibilità di cancellare automaticamente i messaggi dopo la lettura e utilizzando la crittografia end-to-end per proteggere ogni chat da eventuali intrusioni di terzi.

A differenza degli altri brand citati Viber prevede la comparsa di annunci pubblicitari, il che può rappresentare un ostacolo alla fruizione dell’app, e può essere utilizzata gratuitamente soltanto tra utenti in possesso della stessa. Per contattare una persona che non ha installato Viber, infatti, occorre acquistare un servizio VoIP e pagare un abbonamento mensile per avere telefonate illimitate.