Aprile 20, 2024

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L’Italia infligge 200 milioni di multa ad Apple e Amazon per violazione della concorrenza

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Amazon e Apple in Italia sono state multate martedì di 200 200 milioni da una cultura di rivalità che ha accusato due colossi di Internet di limitare l’accesso alla piattaforma Amazon ad alcuni rivenditori di prodotti Apple.

A partire dal Eroi di Internet Colpire il portafoglio per pratiche anticoncorrenziali. Il ‘Italia Condannato martedì 23 novembre Amazon e Mela In base al genere del concorrente, è stata comminata una severa sanzione di 200 milioni di euro per aver limitato l’accesso al sito di alcuni rivenditori di prodotti Apple in modo “discriminatorio”.

Le multe sono state inflitte mentre i paesi dell’UE si sono moltiplicati negli ultimi mesi Restrizioni finanziarie Contro Pesi massimi digitali americani e cinesi, In ordine È bene regolamentare le loro attività.

Martedì l’organo principale del Parlamento europeo ha approvato una bozza di regolamento sui mercati digitali (il “Digital Markets Act”, DMA) che semplificherà Internet e metterà fine all’abuso di potere da parte dei colossi del settore.

Il disegno di legge non è ancora stato approvato prima di una sessione plenaria del parlamento e successivamente dagli Stati membri.

“Restrizioni” per aumentare le entrate

L’antitrust italiano “ha imposto un divieto di 68,7 milioni alle società del Gruppo Amazon e 4 134,5 milioni alle società del Gruppo Apple”, si legge nel rapporto.

Inchiesta aperta dal funzionario italiano “Alcune clausole dell’accordo firmato il 31 ottobre 2018 hanno potuto stabilire che ai rivenditori ufficiali e non dei prodotti Apple e Beats è vietato l’utilizzo del sito Amazon.it e sono autorizzati a vendere Apple e Batte i prodotti separatamente ad Amazon e solo ad alcuni venditori. Viola sistematicamente l’articolo 101 dell’Accordo sul funzionamento dell’UE”.

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Secondo il genere italiano, l’indagine ha permesso di stabilire “l’opzione” delle due società, “introducendo restrizioni quantitative assolute sul numero dei rivenditori” al fine di aumentarne i ricavi.

Un comportamento molto grave agli occhi dell’Antitrust italiano, in quanto “almeno il 70% degli acquisti di elettronica di consumo in Italia” viene effettuato su Amazon.

“Pratiche simili” sono state introdotte in Germania e Spagna

“Non prendiamo sul serio questa decisione e faremo appello”, ha dichiarato Amazon in una dichiarazione all’AFP, definendo la decisione “ingiusta e sproporzionata”.

Il panel nega che vi sia alcun vantaggio nell’evitare i rivenditori “perché il nostro modello di business si basa sul loro successo”. “Crediamo di non aver fatto nulla di sbagliato e faremo appello”, ha affermato Apple, assicurando “la sicurezza dei nostri clienti e l’integrità dei prodotti che acquistano”.

Il regolatore italiano ha ricordato che la giurisprudenza della Corte Ue stabilisce che “i sistemi di distribuzione devono rispettare criteri di concorrenza, essere soggetti a standard di qualità e imparzialità e applicarsi allo stesso modo a tutti i potenziali rivenditori”. .

La guardia gara italiana garantisce che l’inchiesta “ha avviato azioni simili per gli ufficiali di gara nazionali in Germania e Spagna”.

Formazione “Nocivo per i consumatori”

L’Associazione Consumatori Codacons si è congratulata per il proprio ruolo: “Qualsiasi limitazione all’accesso degli operatori alle piattaforme di commercio elettronico rappresenta un danno per i consumatori”, ha affermato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, citando l’azienda. AGI.

In quel caso particolare, ha detto, “le restrizioni imposte ai venditori di prodotti Apple da un lato hanno limitato la scelta per gli acquirenti e dall’altro hanno ridotto la possibilità di ottenere uno sconto”.

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Per questi tipi di restrizioni viene utilizzato il genere italiano del concorso. A maggio lo aveva fatto Google è stata multata di 10 102 milioni per aver abusato del suo dominio, mette in discussione il suo rifiuto di accettare un’applicazione di terze parti sulla sua piattaforma Google Play per trovare stazioni di ricarica per auto elettriche.

L’Italia non è l’unico Paese che presta molta attenzione al comportamento di queste aziende tecnologiche che dominano il mercato mondiale.

La Commissione per la concorrenza degli Stati Uniti (FTC) e diversi stati degli Stati Uniti hanno avviato azioni legali e azioni legali contro i popolari GAFA – Google, Apple, Facebook e Amazon – che sono stati accusati di dominare i loro vari mercati, social network e pubblicità digitale online. Commercio.

Con AFP