Aprile 19, 2024

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In Italia questi viticoltori scommettono su un vigneto stabile e connesso

Qualche anno fa, Gianmaria Podovani ha ricevuto dai suoi genitori un terreno a Montalcino, una casa vinicola in Toscana.

Tre ettari circondati da un albero“, spiega. Era un appezzamento abbandonato da molti anni e pascolava per le mandrie vicine.

Incredibile vita

Quando trova il posto, ricorda dov’era.Sorpreso“Semplicemente ci è venuto in mente allora.

C’era una vita incredibile su questa terra: insetti, cinghiali… mi dicevo che se volevo coltivare qualcosa lì dovevo rispettare la natura circostante.. “

Produzione di vino contaminato

Nelle montagne di Montalcino viene imbottigliato uno dei vini più pregiati d’Italia: il Brunello.

Le viti della pianta sono venute naturalmente“, continua Gianmaria. Ma questo milanese, giornalista professionista, non vuole farlo comunque. Così si documenta.

Contamina l’alcol. In uno studio dell’Università di Perugia ho stimato il peso di carbonio di una bottiglia a 1.433 chilogrammi, di cui il 32% proviene dalla coltivazione dell’uva.. “

Come comportarsi?

L’impulso è nato da un incontro con due scienziati, a capo di un’azienda dedicata alle tecnologie avanzate in agricoltura.

Tra questi, Bruno Passo, professore all’Università del Michigan, si occupa da molti anni dell’uso dell’intelligenza artificiale in agricoltura.

Grazie per il loro lavoro, Esplicito Gianmaria Podovani. Posso tracciare l’impronta di carbonio della mia produzione di vino.

Ma non solo. Per non disturbare il terreno, viene interrato senza bandiera.Furto“, Dal nome dato in italiano alle trincee scavate per piantare i piedi.

Ci piace smuovere il terreno il più possibile per non far uscire il gas e disturbare. ”

Ettaro sperimentale

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Altri progetti sono altrove nella penisola, secondo il supplemento di Repubblica Il Venerdi.

Nel Monferrato, in Piemonte, le bandiere sono attaccate a una piattaforma realizzata dal Politecnico di Torino, che permette agli impianti di seguire in tempo reale.

Dai sensori, che vengono raccolti in un cloud e attaccati alle bandiere, i dati vengono condivisi tra i viticoltori, consentendo così un’azione rapida in caso di problemi.

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